Radici di carbone

Spettacolo di clown al servizio della storia Italiana

Dedicato ai figli di Italiani migrati in Belgio, alle anime che cercano radici ea tutti coloro che hanno più patrie.

Storia dell'immigrazione in Belgio

ISPIRATO AL LIBRO DI SONIA SALSI

“Storia dell’immigrazione in Belgio: Il caso del Limburgo, 2013, Pendragon Bologna

 

Drammaturgia: Laura Costa 

Clown: Maurizio Vai, Stefania Milia, Laura Costa

Scenografie e costumi: Maurizio Vai

Radici di Carbone racconta la migrazione degli Italiani verso le miniere belghe.

Il racconto è affidato alla sapiente arte del Clown che, oltre a far ridere, è capace di tradurre e trasmutare le infinite emozioni che travagliano l’animo umano. Nello spettacolo si intrecciano le ragioni personali con quelle sociali, i destini dei padri con quello dei figli, gli eventi collettivi con quelli intimi, in un susseguirsi vorticoso di esperienze, sofferenze, fatiche, sudori, rumori, gioie e speranze.

Com'è nato radici di carbone

Laura Costa stava frequentando il corso di Costellazioni Familiari con Barbara Navala Jansch.

Si è iscritta perché vuole usare questa tecnica per realizzare spettacoli teatrali.  Un artista ha sempre bisogno di nuove ispirazioni. Per avere nuove ispirazioni è necessario cambiare prospettive, conoscere altre cose di se e del mondo. Durante il corso incontra Sonia Salsi autrice del libro: “Storia dell’immigrazione italiana in Belgio. Il caso del Limburgo.” Pendragon Edizioni, 2013. Oltre a raccontare le vicende politiche, Sonia dedica alcune pagine alla sua storia familiare. 

Da questo incontro nasce il progetto di onorare la storia di Sonia Salsi e dei suoi familiari attraverso la creazione di uno spettacolo teatrale. Inizia così la sperimentazione ma soprattutto l’esigenza di trovare collaboratori che avessero voglia di buttarsi in un avventura. 

La sperimentazione

Quando si ha bisogno di qualche cosa è importante fare domande a chi si conosce. Grazie a Maria Teresa Carbone, Laura Conosce Maurizio Vai e Stefania Milia. Che dire, ci sono incontri che sembrano destinati. Pur essendo perfetti sconosciuti Laura, Maurizio e Stefania si buttano nella sperimentazione. Presso l’Ivan Hillich, la scuola di musica popolare di Bologna, vengono fatti degli incontri di costellazioni familiari diretti ad approfondire gli eventi e le le verità di chi ha vissuto in quei tempi. Le costellazioni Familiari hanno il potere di squarciare il tempo. Così durante questi incontri nasceva la trama e sopratutto l’ambientazione emozionale che sarebbe stata poi tradotta con l’arte del Clown. A partecipare a questi incontri amici e amiche, figli e figlie. Già in questa sperimentazioni vennero coinvolti anche ragazzi e ragazze. Ci sembrava un buon modo per fornire qualche informazione storica in modo nuovo.

La missione

Ogni opera d’arte ha in se una missione. Un ragione per cui nasce. Un messaggio che vuole portare. Radici di Carbone vuole rispondere a alla domanda “dov’è la mia radice?”  Domanda nata dal cuore di Sonia, nella cui storia ci si possono riconoscere molti figli e figlie di migranti di ogni epoca e paese.

Sonia non si sente interamente belga, pur essendo nata e cresciuta li ma neanche italiana, come i suoi genitori. 

Il suo grande desiderio è di riconoscere e accettare i fatti e i destini dei suoi avi che l’hanno portata ad essere quello che è, solo così Sonia potrà vivere pienamente la sua vita. La storia personale diventa così l’occasione per narrare la migrazione degli Italiani verso le miniere belghe. Ancor più in generale, a comprendere le ragioni dei migranti nel mondo, costretti a lasciare i loro paesi d’origine per fuggire dalla guerra, dalla fame, dalla mancanza di lavoro e libertà.

Modalità

L’utilizzo del Clown per raccontare vicende così importanti, intime e personali le rende universali. Infatti il clown con la sua arte, il suo trucco, il suo modo di racontare ha il potere di trasformare i gesti quotidiani in simboli intelligibili da chiunque. 

Affidare il racconto di vicende umane all’arte magica del clown permette, a chi le guarda, di accedere allo spazio immaginale della propria mente. Li accade un riconoscimento più profondo. Il gesto del clown è un simbolo che rimanda allo spettatore infiniti significati. L’arte del clown ha la possibilità di espandere la realtà fino a farla diventare piccolissima. Il clown gioca tra sogno e realtà mostrando che non c’è molta differenza tra i due mondi. Un emozione nella realtà e uguale a quella dei sogni.

Contenuti

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Le radici

Sonia Salsi nata in Belgio da Giovanna Macchini ed Egisto Salsi, rispettivamente casalinga e minatore. 

  Egisto Salsi nato nel 1935, in piena epoca fascista.

  Giovanna Macchini nata nel 1941, durante la seconda guerra mondiale.

  Egisto Salsi migra con la sua famiglia da Polinago (Mo) verso il

  Belgio nel 1946, entra in miniera a 14 anni.

 

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Il viaggio

Nel dopo guerra il manifesto di color rosa, che prometteva soldi e

case, invade i villaggi di povera gente, convincendola a partire per

il Belgio, nella speranza di poter migliore le proprie condizioni di vita. 

Iniziava così, un’epopea di massa, tra viaggi estenuanti, visite mediche, 

ricerche burocratiche non prive di difficoltà, sino all’arrivo deludente in Belgio per le mancate aspettative.

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La miniera

“Uomini” di ogni nazionalità e religione si trovavano a lavorare in condizioni estreme, nel ventre della terra, al buio e al caldo.   

Ogni volta che scendevano rischiavano la morte, i feriti erano all’ordine del giorno e le sirene scandivano tempi e avvenimenti della miniera.  

Le donne in superficie, tra panni da lavare e bambini da allevare,  attendevano con ansia il ritorno dei loro cari.

L’essere umano che si trova a vivere in situazioni estreme,diventa più solidale.

La convivenza

Il Belgio, grazie ai migranti, ha trasformato la sua urbanistica territoriale; laddove c’erano baracche sono sorte delle vere e proprie cité (villaggi-giardini). Laboratori umani di pluriconvivenza, a volte forzata, che però hanno 

dato vita a scambi culturali, altrimenti impossibili.

RADICI DI CARBONE

 A tutti coloro che, come Sonia Salsi, sono nati e/o cresciuti in un luogo straniero, alla fine di questo viaggio, sorge la domanda: 

“dov’è la mia radice?”  

Forse non è in un paese ma nelle ragioni, nei luoghi e nei fatti che hanno portato a migrare. Per questo, la radice di Sonia Salsi, come forse di molti figli di minatori migranti, è nel carbone.