Il Teatro delle Valigie Leggere

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Tra il serio e il faceto Valigie Leggere vuole contribuire a trasformare la fuga per la sopravvivenza in serenità per l’esistenza.

Com'è Il teatro di Valigie Leggere

L’etimologia della parola teatro ci riporta alla radice th- da cui il greco  ϑεάομαι (theaomai) = io guardo, io sono spettatore. Dalla stessa radice deriva anche il verbo greco θεωρεω (theoreo) = osservare, comprendere, intendere (da cui la parola teoria).

Gli spettacoli di Valigie Leggere sono, quasi tutte, opere originali. Infatti molte nascono per rispondere alle esigenze di committenti. 

Amiamo collaborare con enti pubblici e privati e persone fisiche al fine di veicolare i loro contenuti attraverso la magica arte del teatro. Ci piace partire dai loro spunti e dai loro bisogni per creare. E’ per noi una doppia soddisfazione.

L’ideazione, il testo, la messa in scena e anche le scenografie sono realizzate interamente dagli artisti di Valigie Leggere. 

In caso ci venga richiesto di utilizzare testi scritti da altri o propri, lo scambio con il committente è fondamentale. 

Modalità e strumenti

In base a ciò che raccontiamo e al pubblico a cui ci rivolgiamo scegliamo la forma teatrale più adatta. Dalla prosa, in cui la parola (scritta o improvvisata) è l’elemento portante, al teatro di carta. Dal clown, alla poesia. Queste forme artistiche hanno origini diverse e portano in sé elementi specifici che possono essere più adatti a veicolare certi messaggi e atmosfere. Ci sono spettacoli in cui riteniamo fondamentale la presenza di un testo e in altri no. Infatti il semplice movimento del corpo in uno spazio con fini narrativi e comunicativi, eseguito di fronte ad uno spettatore, è già teatro. 

Valigie Leggere utilizza quindi una combinazione variabile di parole, gestualità, musica, danza, vocalità, suono e, potenzialmente, ogni altro elemento proveniente dalle altre arti performative ai fini di comunicare al meglio i contenuti.

Contenuti

I contenuti sui quali fino ad oggi ci siamo cimentati sono:

  • Il rispetto del diverso
  • L’ambiente 
  • La donazione di sangue
  • Il volontariato
  • La storia italiana
Recitare o giocare?

In molte lingue come il francese (jouer), l’inglese (to play), il russo (играть – pron. igrat’), il tedesco (spielen), l’ungherese (játszik) il verbo “recitare” coincide col verbo “giocare”. Il termine italiano invece arriva dal latino recitare che significa leggere ad alta voce.

In questo caso siamo esterofili. Più che altro perché l’etimologia Italiana è un po’ riduttiva. Quando scriviamo, immaginiamo, realizziamo scenografie, proviamo e riproviamo per poi andare in scena noi giochiamo. Valigie Leggere coinvolge tutto il suo essere, corpo, mente e spirito quando deve realizzare uno spettacolo. Quindi giochiamo intensamente fuori e dentro la scena.

Ci appassioniamo al contenuto del cliente e lo facciamo diventare nostro così che possa essere trasmesso al meglio.

Il luogo

Valigie Leggere va nei luoghi e li fa diventare teatro.

Il teatro è il luogo in cui viene rappresentata una storia davanti a qualcuno che guarda.

I teatri riconosciuti tali, sono luoghi in cui tutto è già predisposto palco, sedie, luci. Se però rimangono senza corpi visti in movimento e storie raccontate e udite, diventano semplici luoghi. Anche se architettonicamente belli e ricchi di storia perdono la definizione di teatro, diventano luoghi di fantasmi e semplici ricordi.

Ogni luogo può diventare teatro nel momento in cui ci sono persone che agiscono per raccontare e un pubblico che guarda.

Valigie Leggere ama trasformare teatri riconosciuti tali, sale comunali, biblioteche, giardini, bar, la casa di qualcuno in teatro vivo e vegeto. 

Non solo teatro

Nel tempo, i nostri committenti, hanno cominciato ad avvalersi anche degli altri talenti presenti in Valigie Leggere.

Abbiamo realizzato formazioni e inventato giochi. Abbiamo creato cortometraggi e realizzato eventi. Abbiamo la fortuna di essere appassionati alla vita e alla conoscenza. Questo ci ha spinto a formarci anche in altre discipline e a poter quindi espandere le nostre arti e possibilità di collaborazioni. Inoltre i soci operativi sono aumentati nel tempo permettendo a Valigie Leggere di trovare nuove braccia, nuove menti e nuove professionalità.

Teatro d'attore

teatro d'attore - Maurizio Vai

L’esperienza del Teatro di Strada, del Mimo unite a quelle del Clown hanno portato inevitabilmente a esplorare anche l’uso della parola. 

Negli spettacoli di Valigie Leggere le parole e le emozioni sono sempre frutto di esperienza diretta. Scriviamo e raccontiamo storie che abbiano sempre una forte connessione emotiva con il vissuto delle persone che sono in scena.

Le possibilità di espressione, unendo corpo e parola, si amplificano ulteriormente regalando  allo spettatore un’esperienza coinvolgente e suggestiva.

I nostri spettacoli di Teatro di Figura prevedono sempre un attore in scena che possa interagire con gli spettatori, così come negli spettacoli scritti per Avis provinciale Bologna l’interazione diretta con i ragazzi è ingrediente fondamentale.

Da alcuni anni collaboriamo anche con i Cantieri Meticci, compagnia bolognese di Teatro Sociale, in numerosi spettacoli diretti dal regista Pietro Floridia.

Teatro Clown

Clown - Laura Costa

Essere Clown significa saper giocare. Da soli e in compagnia. Il gioco è un’attività seria. Ci sono regole da inventare e rispettare. C’è un allenamento quotidiano da fare. Ci sono mondi nascosti da esplorare e far emergere. Alcuni di questi sono tabù per la maggior parte delle persone. Il Clown ha il sacro compito di elaborarle e restituirle digerite al suo pubblico. Per questo con i clown o si ride o si piange. Entrambi sono modi per esorcizzare la paura, la morte e la follia. Per questo, ad alcuni, i Clown fanno impressione. In lui, lei, loro vedono le verità scomode dell’animo umano. Il Clown cade, si fa male, subisce ingiustizie, fa cattiverie. Piange, ama e suona. Disobbedisce, fa casino, rompe e sgrida. Parla con le sedie, con il cielo e con l’amico immaginario. Fallisce, vince e fallisce. Alla fine muore ma muore per finta perché il clown sa che c’è sempre un’altro mondo in cui andare, un’altra verità a cui aderire, altri occhi con cui guardare la realtà. 

Il Clown è un lavoro affascinante. Opera nei teatri, nei circhi, in strada, in tv, nelle scuole, nelle aziende. A volte non lo sai ma è davanti a te mentre ti serve un caffè. Lo riconosci perché sa come prenderti. Il Clown è un’attività rigenerante e un fedele amico. In alcuni casi è meglio della psicoterapia.

 

Teatro di figura

Valigie Leggere ha scelto questo linguaggio per la creatività che permette di utilizzare i materiali più svariati, per mettere in scena personaggi e scatenare la fantasia del pubblico, non solo per l’infanzia ma anche per gli adulti.

Stefania Milia e Maurizio Vai hanno seguito due corsi specifici, tenuti dall’Atelier delle Figure di Faenza sulla pedagogia del Teatro Di Figura e la costruzione di burattini e intaglio del legno, tenuto dal Maestro Gaspare Nasuto.

 

teatro di figura - Stefania Milia

Teatro di figura è quella particolare arte teatrale che utilizza burattini, marionette, pupazzi, ombre, oggetti, come protagonisti dello spettacolo teatrale e segni di un linguaggio fortemente visivo e sensoriale.

Il termine “teatro di figura” si è affermato come termine generico e riassuntivo, sostituendo “teatro di animazione”, spesso confuso semanticamente con l’animazione teatrale e sociale. Nel termine “teatro di figura”, analogamente a molte altre lingue e culture si riassume così il concetto di un’azione teatrale specifica e quello, corposo, dei manufatti ad essa necessari, appunto le “figure” (nel significato di derivazione latina di oggetto modellato).

In buona parte del mondo, l’animazione (o la manipolazione, a seconda della cultura) del teatro di figura rimane solo parzialmente conosciuta. Tra le tecniche più famose ci sono i burattini a guanto, o a bastone (marotte), le marionette a fili o a bastone (pupi), i fantocci e i pupazzi, gli oggetti, le ombre e le silhouette, il teatro nero e il bunraku.

 

La città di Bologna vanta una lunga tradizione di Teatro di Figura, che tocca il suo apice a fine ottocento, quando nelle vie del centro i Caffè e i locali avevano ognuno la sua baracca con il proprio spettacolo, se ne contavano più di cinquanta, ed era una delle forme di intrattenimento più diffuse.

Spesso si rifacevano alla tradizione della Commedia dell’Arte, e in città erano  numerosi i maestri intagliatori di teste di legno.

L’incontro magico con i due generosi maestri Vittorio Zanella e Rita Pasqualini del Teatrino dell’Es di Villanova di Castenaso (Bo),  ha permesso di approfondire e conoscere ulteriormente alcuni segreti di questa arte antica, arrivando a produrre insieme spettacoli messi in scena nei vari teatri di Bologna e dintorni

Pupazzi in cartapesta

cartapesta - la rivalsa delle verdure

Valigie Leggere ha scelto i pupazzi in cartapesta e i teatri di carta per realizzare i propri spettacoli, leggeri d trasportare e molto resistenti.

La cartapesta è una tecnica povera che utilizza carta di giornali e di quotidiani.

Si prepara utilizzando prevalentemente carta e stracci intrisi di un materiale legante, come oggi la colla vinilica (anticamente, invece, colla di farina o altro collante), che però viene utilizzato in modo moderato per motivi tecnici e lavorativi. Dal modellato plastico argilloso si ricava il calco in gesso, un negativo dell’immagine tridimensionale per pestare la carta e farle assumere la forma del modellato argilloso lavorato in precedenza.

La cartapesta, una volta essiccata, diventa molto leggera e viene anche utilizzata in vari modi creativi, invece con la poltiglia di carta e colla si possono realizzare burattini e statuette.

 

Teatri di carta

Maurizio Vai e Stefania Milia incontrano per la prima volta i Teatri di carta frequentando un corso di Alain Lecucq, maestro francese, massimo esponente dei Teatri di carta, e se ne sono subito innamorati per l’intimità che questa tecnica permette di avere col pubblico.

Teatro di carta - palcoscenico

 

Dal Settecento in poi  si svilupperà il teatro di carta. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento si diffonde in Europa la produzione di teatrini e marionette stampati su fogli di carta poi incollati su cartone  o legno, intagliati e assemblati.

I teatrini nascono come miniaturizzazione del teatro reale, modelli perfetti delle scenografie vere, subito diventano memoria di eventi, acquistano uno scopo decorativo e rappresentano un microcosmo verosimile ma isolato dalla realtà. Fogli stampati  e colorati da ritagliare e montare fanno il loro ingresso sul mercato ed entrano in quasi tutte le case borghesi proprio perché accendono la fantasia dei piccoli e degli adulti portando dentro le mura domestiche il fascino e l’illusione del teatro.

Quando a poco a poco i teatrini prenderanno un orientamento sempre più deciso in favore dell’infanzia, è il gioco delle costruzione che diverte prima ancora del recitare e del muovere le marionette.

 

Nell’Ottocento, nei vari Paesi europei gli stampatori assumevano artisti e abili disegnatori per realizzare i modelli sia delle scenografie che dei personaggi; le lastre su cui le immagini erano incise venivano spesso passate da stampatore a stampatore, copiate, modificate e così via.

I personaggi della Commedia dell’Arte  sono sempre stati presenti come figure di riferimento ed è anche a loro che sono dedicate le prime tavole stampate e destinate ad essere ritagliate per costruire oggetti teatrali.

Valigie Leggere ha così prodotto alcuni spettacoli già in repertorio, trasponendoli in questa affascinante tecnica, ottima per piccoli spazi, sale, appartamenti, biblioteche.

Piccoli ma estremamente complessi ed emozionanti per il pubblico di tutte le età.

Teatro AVIS

Dal 2015 al 2023 Valigie Leggere ha collaborato con Avis provinciale Bologna (Associazione Italiana Donatori Sangue) per diffondere nelle scuole il tema della donazione del sangue, utilizzando come media il teatro delle Valigie Leggere.

Sono stati proposti due spettacoli Tutti  Su per Avis, rivolto alla scuola primaria per ragazzi dagli 8 ai 10 anni e Avere Ben Essere per gli studenti della scuola secondaria di promo grado.

Vai a Teatro AVIS

Laboratori AVIS

Il laboratorio C’è l’hai nel sangue si rivolge agli studenti della scuola secondaria di secondo grado con lo scopo di dare voce ai giovani e alla loro visione del futuro. Scoprendo talenti, bisogni e soprattutto il valore del dono.

Vai a Laboratorio AVIS

Spettacoli

LA RIVALSA DELLE VERDURE

Teatro di figura ed attore, utilizza pupazzi di cartapesta che rappresentano le verdure, tanto ostiche ai bambini, ma tanto simpatiche e coinvolgenti.

FAI IL TUO GIRO

Teatro di carta, utilizza una scenografia in cartapesta e personaggi bidimensionali dipinti e costruiti a mano da Maurizio Vai e Stefania Milia.

Un testo poetico per infanzia e adulti, che mescola nozioni scientifiche (fotosintesi clorofilliana, ciclo della vita, funzione degli elementi della natura) e filosofia (la vita, le risorse e talenti che ognuno di noi ha dentro di sé, la morte intesa come fine di un ciclo vitale)

IL GRANDE ETTORE

Teatro di figura ed attore, utilizza figure intagliate nel legno che rappresentano i vari personaggi di un circo un po’ sgangherato.

Liberamente tratto dal libro di Magali Le Huche (ed. Settenove)

PAPA’ DI SOLE, PAPA’ DI TEMPESTA

Teatro di carta, utilizza una scenografia in carta e catone e personaggi bidimensionali dipinti e costruiti a mano da Maurizio Vai e Stefania Milia.

Liberamente tratto dal libro illustrato di G. Boari, E. Buccoliero (ed. La Meridiana)

Laboratori teatrali

I laboratori di Valigie Leggere nascono dall’esperienza attoriale, di mimo e clown che Stefania Milia e Maurizio Vai hanno approfondito durante il loro percorso di artisti di strada.

I Laboratori teatrali proposti sono pensati per bambini, adolescenti e adulti. 

Per scoprire come comunicare non solo con la parola, ma anche attraverso il corpo con la tecnica dei mimo o l’uso di maschere zoomorfe. 

Per migliorare l’interazione con lo spazio e con gli altri.  Per giocare e divertirsi.

scegli il laboratorio teatrale

Gli attori

Laura Costa

Laura Costa

Io sono Laura Costa o meglio mi chiamo Laura Costa. L’essere è troppo grande per poterlo restringere in un nome o un cognome, una professione o ruolo. Certo ci sono molti ruoli e professioni che mi appassionano, questo si!  I miei lavori e quindi i miei studi sono molteplici e interconnessi. 

Ho studiato danza, teatro, chitarra, canto e clown. 

Ho operato come clown, regista, attrice, aiuto regia, scrittrice, burattinaia, comica dal 1994 ad oggi. 

Ho studiato e praticato rebirthing , pnl umanistica, costellazioni familiari, bio-energetica, traumatic somatic expirience . Dal 2015 lavoro come costellatrice familiare con l’acqua e operatore tecnico del benessere ( counselor ). 

Tutte queste professioni hanno come comune denominatore l’essere umano e le sue storie. 

Altro aspetto che si muove in parallelo, nei vari ambiti di studio, ricerca e lavoro, è il mistero che si cela dietro alla creazione e alla relazione tra visibile e invisibile. 

Più studio, pratico e lavoro più mi rendo conto dei tanti segreti che il divenire cela. Alcuni dei quali impossibili da esprimere e comprendere attraverso la mente ordinaria. Questa verità mi permette di vivere con curiosità, gioia e gioco i miei ruoli e professioni. Di appassionarmi alle opere e ai clienti.

Maurizio Vai

Maurizio Vai

Sono attore,mimo e artista di strada.

Ho studiato Mimo con Elena Serra presso la scuola di Philip Radice e con il clown Pierre Byland,  con l’artista di strada e giocoliere Peter Weyel, e con il clown David Larible.

Nel 2011 ho iniziato a lavorare come artista di strada con Stefania Milia. Siamo partiti dalla pantomima e  proseguito con spettacoli di teatro d’attore e di figura di cui scrivo le sceneggiature.

Ho condotto  laboratori di mimo e di teatro corporeo  nella scuola primaria e numerosi laboratori nelle scuole medie e superiori della provincia di Bologna in collaborazione con il Comune di Bologna.

Sono arrivato finalista al Festival Lunathica per il Premio Gianni Damiano con “Il sogno in un cappello”.

Ho studiato le tecniche  Verticalismo e mano a mano con Gaby Corbo.

Ho frequentato il corso di Pedagogia del Teatro di Figura e intaglio del legno presso l’Atelier delle Figure con Gaspare Nasuto, Stefano Giunchi e Alain Lecucq e Narguess Majd

Numerose le collaborazioni con i Cantieri Meticci e il Teatrino dell’Es di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini, dal 2015 collaboro con Avis Provinciale Bologna portando nelle scuole diversi spettacoli e laboratori

Sono anche pittore, illustratore di libri per ragazzi e di copertine per libri di vario genere.

Lavoro l’argilla e la cartapesta per creare particolari sculture e personaggi;

Costruisce le più svariate scenografie e oggetti di scena.

Stefania Milia

Stefania Milia

Sono attrice,mimo acrobata e artista di strada.

Ho studiato teatro al Cantiere di Lavori teatrali a Montevecchio e danza classica e jazz.

Ho frequentato la Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone, dove mi sono diplomata nel Corso Superiore di Nouveau Cirque 

Ho studiato tessuti Aerei e acrobatica.

 

Ho frequentato il corso di Pedagogia del Teatro di Figura e intaglio del legno presso l’Atelier delle Figure con Gaspare Nasuto, Stefano Giunchi e Alain Lecucq e Narguess Majd

Numerose le collaborazioni con i Cantieri Meticci e il Teatrino dell’Es di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini, Gruppo di Lettura San Vitale.

Dal 2015 collaboro con Avis Provinciale Bologna portando nelle scuole diversi spettacoli e laboratori

Ho condotto  laboratori di mimo e di teatro corporeo  nella scuola primaria e numerosi laboratori nelle scuole medie e superiori della provincia di Bologna in collaborazione con il Comune di Bologna.

Dal 2011 lavoro come artista di strada con Maurizio Vai.

Ho proseguito i miei studi di  Mimo con Elena Serra presso la scuola di Philip Radice; e uno stage intensivo con il clown Pierre Byland e di Verticalismo e mano a mano con Gaby Corbo

Con Maurizio Vai sono arrivata  finalista al Festival Lunathica per il Premio Gianni Damiano con “Il sogno in un cappello”.

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